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Assenteismo e malattia tattica dei dipendenti: tantissimi i casi.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]assenteismo dipendenti

Ai nostri giorni, i casi di cronaca riguardanti l’assenteismo e la malattia tattica sia nel pubblico impiego, sia in quello privato, sono tantissimi.

Si parla spesso di “furbetti” in riferimento a quei dipendenti che riescono in qualche maniera a ingannare i propri datori di lavoro, al fine di saltare qualche giorno di lavoro in ufficio. Rientrano in questo gruppo di negligenti professionisti anche i cosiddetti malati tattici, coloro che usufruiscono di permessi particolari o si assentano totalmente dal posto di lavoro, con particolare frequenza nel fine settimana o durante i turni di notte.

C’è chi si finge malato, chi infortunato, chi addirittura dichiara ufficialmente di essere affetto da gravi disabilità (o di essere genitore, parente o affine di un disabile), servendosi così dei permessi relativi alla legge 104/92. Ma negli ultimi anni, parallelamente al proliferare di situazioni come queste, si è assistito all’inasprimento delle contromisure messe a punto dalla politica o dalle aule di tribunale.

E’ diventato ormai proverbiale il caso del dipendente assenteista di Chieti, licenziato per le sue inadempienze, che trascinò la sua azienda in appello, salvo poi definitivamente condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione. Allontanare un lavoratore improduttivo che si assenta tatticamente è quindi possibile, ma per farlo occorrono prove su prove, utili a dimostrare palesemente le inefficienze del dipendente. Per fare ciò , la scelta più funzionale sarebbe quella di indagare sul suo operato, servendosi magari di un’agenzia investigativa.

Gli operatori di realtà come questa sono specializzati nell’acquisire informazioni sulle persone interessate. Hanno l’autorizzazione a farlo in base alle normative in vigore: infatti, il mestiere dell’investigatore non è di certo qualcosa che si può improvvisare, ma si tratta di una figura rigorosamente regolamentata dalla legge, che necessita una lunga serie di abilitazioni per poter operare.

In definitiva, in questi casi di inefficienza lavorativa è fondamentale riuscire ad acquisire informazioni utili sulla persona in oggetto per poterla inchiodare relativamente alle malefatte, ma bisogna ricordare che sarebbe opportuno evitare errori e rivolgersi a professionisti.[/vc_column_text][ult_buttons btn_title=”CONTATTI” btn_link=”url:%23firsttab|||” btn_size=”ubtn-custom” btn_width=”230″ btn_height=”40″ btn_padding_left=”15″ btn_padding_top=”7″ btn_title_color=”#20bdff” btn_bg_color=”#000000″ btn_bg_color_hover=”#20bdff” btn_title_color_hover=”#000000″ icon=”none” icon_size=”32″ icon_color=”#20bdff” btn_icon_pos=”ubtn-sep-icon-at-right” btn_border_style=”solid” btn_color_border=”#20bdff” btn_border_size=”2″ btn_radius=”3″ btn_font_family=”font_family:Ubuntu|font_call:Ubuntu|variant:700″ btn_font_size=”desktop:13px;” btn_font_style=”font-weight:700;”][/vc_column][/vc_row]

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